
VOGHERA FOTOGRAFIA
Festival Nazionale di Fotografia – VI^ Edizione
Organizzato da Spazio53
Curatore mostre – Michele Dalla Palma
Direttore Festival – Arnaldo Calanca
Raccontare mondi
Castello Visconteo
13-28 settembre 2025
Ingresso libero
Orari di apertura
Tutti i sabati e domeniche 09.30 – 12.30 / 15.00 – 19.00
Da mercoledì a venerdì su appuntamento solo per gruppi e scolaresche inviando una e-mail a info@vogherafotografia.it
Inaugurazione
Sabato 13 settembre ore 11.00 – Castello Visconteo
FRANCESCO CITO – MARAMURES, ULTIMA FERMATA
Luogo lontano dal mondo, la regione di Maramures in Romania. Rimasta ai margini della storia, sospesa nel tempo, da un lontano “anno ottavo” del primo secolo dopo Cristo, quando Cesare Ottaviano Augusto mandò lì, in esilio, oltre i confini della Roma imperiale, il poeta Publio Ovidio Nasone. Neppure il regime comunista sovietico è stato in grado di scalfire la fede radicata nella gente dei villaggi del Maramures.
La mostra racconta un viaggio in questa regione, oggi annessa alla Romania e incuneata nell’Ucraina, in occasione della Pasqua Cristiana Ortodossa. Culmine dell’anno liturgico, è un momento di profonda spiritualità e di intensa partecipazione comunitaria. Non solo celebrazioni religiose, ma anche un intreccio di antichi riti pagani cristianizzati, tradizioni popolari e una forte identità culturale. Capace di far riemergere le antiche radici di una comunità dove le lancette degli orologi si sono fermate a tempi che non appartengono al nostro mondo.
ISABELLA BALENA – LA SOGLIA
Fare fotografie implica osservare. Fare fotografie per raccontare il mondo vuol dire continuare a guardarlo e avere consapevolezza di esso attraverso l’essenzialità di uno scatto, unico e irripetibile. Vivendo molte esperienze diverse capisci che osservi determinate cose, inevitabilmente compi delle scelte, metti in relazione luoghi, persone, accadimenti, vedi e rivedi scene simili in contesti diversi.
La fotocamera è una soglia, una cornice, inquadrare vuol dire scegliere cosa includere e cosa escludere. Il soggetto è ciò a cui presti attenzione, la composizione la sua dimensione estetica.
L’essere umano ha superato ormai molte soglie, quella della povertà, delle guerre, dei diritti negati, dei soprusi, dell’abuso della natura e degli animali. Ritagliamo il mondo nell’inquadratura per poi ricomporlo come un puzzle in una sintesi di esperienze diverse, un taccuino di spunti di riflessione sulla vita che abbiamo costruito, per continuare ad imparare e a comprendere che nessun luogo è lontano, ma tutto ci riguarda poiché abitiamo lo stesso pianeta.
MASSIMO SESTINI – A TUTTO TONDO. IL TOUR MONDIALE DI NAVE VESPUCCI
Un reportage a lungo termine sulla nave più bella del mondo, la Signora dei Mari, nell’arco di un biennio, durante il suo ultimo giro del mondo. Da Capo Horn alle isole Phi Phi in Thailandia, una serie di immagini da punti di vista insoliti, da sott’acqua, da dentro, e dal cielo, istantanee di momenti di vita anche molto intimi a bordo della nave scuola della Marina Militare.
BARBARA ZANON – AFFIDAVIT
L’Affidavit, dal latino medievale ad fidem dare (“affidare alla verità” ossia “dare fiducia”) – è una dichiarazione giurata in ambito legale. Questo progetto “fotografico” prende in prestito questa forma per presentare una serie di falsi ma plausibili reportage, costruiti interamente con testi e immagini generate da intelligenza artificiale. Impaginati come vere pagine di giornale, questi frammenti imitano la forma visiva e narrativa dell’informazione: il tono, l’estetica, l’autorevolezza, la forza emotiva.
La mostra è una riflessione visiva sul concetto stesso di verità nel tempo dell’AI, in un momento in cui molti giornali reali utilizzano, spesso senza dichiararlo, o peggio senza esserne pienamente consapevoli, immagini costruite dal nulla con l’intelligenza artificiale per raccontare fatti reali.
Siamo tutti di fronte a una domanda urgente: se la forma della verità può essere imitata così bene, in cosa possiamo ancora riporre fiducia?
Nulla di ciò che è esposto è mai accaduto. Eppure, tutto appare perfettamente credibile.
CESARE GEROLIMETTO – VENEZIA DI CARTA
La Regina della Laguna veneta è probabilmente il luogo più fotografato del Mondo. Eppure, la quasi totalità di chi la osserva traverso l’oculare di una fotocamera cade nell’affascinante tranello dell’apparenza, della superficialità. Dell’opulenza sfacciata di architetture straordinarie, oniriche, sospese nel tempo, riflesse nella magia di calli e canali.
L’occhio dell’esperto fotografo, inesorabilmente curioso e grande conoscitore del mondo ma soprattutto delle infinite sfumature di questa città-sogno, riesce nell’impresa di scoprire una Venezia diversa, quotidiana, senza il trucco pesante dei suoi capolavori. Un universo di colori e frammenti di vita invisibili nel divenire di giorni qualsiasi, e incapaci di stimolare, con la loro semplice ed elementare ovvietà, l’attenzione di sguardi distratti e ipnotizzati dalla bellezza sfrontata della Regina. Ma non quelli di un inarrestabile cacciatore di emozioni.
Ecco allora apparire una Venezia di carta, che si racconta nella sua essenziale normalità a chi sa ascoltarla.
ROBERTO CIFARELLI – AROUND THE JAZZ
Con un suo personale stile riesce a trasformare in scatti fotografici gli attimi della tensione creativa, le emozioni che la musica gli comunica. Collabora con riviste specializzate, tra cui spicca Musica Jazz, ed è autore di numerose copertine di album pubblicati da grandi etichette come Blue Note e ECM, o da vivaci label indipendenti quali Splasc(h), Abeat, Red Record e molte altre, inoltre di 3 libri e numerose mostre in Italia e all’estero. Da anni fotografo del Blue Note di Milano.
PAOLO PETRIGNANI – DAL CENTRO DELLA TERRA ALLA CIMA DEL MONDO
La percezione di ciò che comunica una fotografia è, purtroppo, oggi pesantemente condizionata, deteriorata e artefatta dalla manipolazione con software, plug-in e programmi di intelligenza artificiale; la bulimia di immagini “Wow” veicolate dai social network rischia di condizionare e confondere chi guarda immagini palesemente modificate che però, ad un occhio non allenato, rischiano di apparire “spettacolari”!
Ma anche oggi, come ai tempi di Vittorio Sella, il fotografo-esploratore che oltre un secolo fa ha raccolto immagini, quelle sì spettacolari, dal K2 al Polo Nord passando per le Alpi e l’Africa, fotografare l’esplorazione e l’avventura è un “mestiere” estremamente impegnativo, dove bisogna sempre esporsi in prima persona per catturare l’immagine capace di emozionare. Senza alcun bisogno di barare, perché la realtà è sempre infinitamente più suggestiva e scenografica di qualunque software. Queste immagini, alcune delle quali sono state copertine o hanno corredato articoli per il National Geographic, lo dimostrano meglio di qualsiasi discussione.