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città senza tempo

CITTÀ SENZA TEMPO

La mostra/progetto Città senza Tempo. Il Paesaggio urbano attraverso la Fotografia a Foro Stenopeico del fotografo e docente Beppe Bolchi sono immagini di paesaggi urbani di un racconto autobiografico tra Italia, Germania, Inghilterra, Stati Uniti, Francia e Scozia caratterizzati dall’assenza totale dell’uomo, del quale se ne percepisce solamente la presenza, il passaggio, ma senza essere mai rappresentato.
Città senza Tempo è un progetto di grande importanza culturale perché realizzato con la fotografia a foro stenopeico, che con i suoi lunghi tempi di posa fa sì che la città venga a rappresentarsi nella sua realtà, con prospettive naturali che rendono l’atmosfera quasi onirica ma assolutamente leggibile nei luoghi, non falsati da obiettivi che in qualche modo ne “modificano” la percezione.
Le immagini raccolte da Beppe Bolchi sono state riprodotte su un supporto altamente tecnologico come le pellicole a sviluppo immediato, attraverso un negativo che ne raccoglie e tramanda i dettagli.
L’assenza del colore, pur nelle pastose tonalità dei grigi, restituisce bene il concetto di memoria, ricordo, fermando il tempo e, al contempo, rappresentandolo pienamente con le lunghe pose necessarie per impressionare propriamente la pellicola.

Nella stanza della torre nord-ovest del Castello che ospita la prima Camera Obscura stabile in Italia, progettata da Beppe Bolchi in collaborazione con Spazio 53, si può vedere proiettata, sulla parete opposta al Foro Stenopeico, l’immagine nitida, seppur capovolta e invertita di lato, della cupola del Duomo di Voghera e dei giardini e dei palazzi antistanti al Castello Visconteo.
Un nuovo modo di vedere e di conoscere la realtà con una tecnica antica, una visione magica che farà conoscere la storia e permette a tutti di trovarsi all’interno di una primordiale macchina fotografica.

BIOGRAFIA

Beppe Bolchi è nato a Magenta nel 1944. Da sempre si è dedicato alla fotografia come documentazione della vita, delle occasioni e degli eventi che potevano essere raccontati attraverso le immagini. Appassionato delle varie tecniche fotografiche, ne ha vissuto le esperienze dalla camera oscura, sia per i materiali in bianconero che a colori, alle proiezioni di diapositive in dissolvenza, alla duplicazione e rielaborazione creativa delle proprie immagini.

Bolchi, entrato professionalmente in contatto con Polaroid e quindi con il mondo della fotografia immediata, ne ha assimilato le relative particolarità, piegandole al suo modo di rappresentare e di interpretare quella che rimane sempre la realtà, lontano dalle finzioni o dagli artifizi che potrebbero travisarla, ben coadiuvato dalla elevata qualità dei materiali.

Sue immagini sono state esposte al Museum of Fine Arts di Boston, a Numana, a Nocera Inferiore, Castellanza, Milano, Arco e Villajoyosa in Spagna, dove ha realizzato le sue “personali” e a Glasgow con il suo “Tributo alla Città dell’Architettura e del Design per il 1999”. Sue fotografie fanno parte della collezione italiana permanente Polaroid e sono inoltre state pubblicate da numerose riviste.

Beppe collabora periodicamente con Scuole di Fotografia, dove presenta agli allievi le tecniche con le quali realizza i suoi lavori, senza nessuna gelosia, anzi fornendo loro tutti i dettagli possibili affinché possano cimentarvisi con soddisfazione. Ha partecipato ad Arles al Festival Internazionale
della Fotografia 2000 e 2001 e al Festival Europeo della Fotografia di Nudo 2002 e 2003 tenendo alcuni applauditi Workshop sulle Tecniche Creative con l’utilizzo delle pellicole a sviluppo immediato e presentando i suoi più recenti lavori. Ha partecipato a numerosi incontri presso diverse Facoltà Universitarie per divulgare le tecniche fotografiche in ambito Tecnico/Scientifico, per la documentazione del Controllo Qualità, per la Micro e Macrofotografia e per molte
applicazioni nel settore scientifico e medicale.

Beppe Bolchi – www.farefotografie.it